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GIORNATA MONDIALE TERAPIA OCCUPAZIONALE

Il 27 ottobre si celebra la Giornata Mondiale della Terapia Occupazionale, per volontà della Federazione Mondiale dei Terapisti occupazionali – WFOT che la istituii 11 anni fa. Il tema di quest’anno è “Belong. Be you.” – “Partecipa. Sii te stesso“: un invito a riflettere sulla forza della diversità e dell’inclusione e su come occorre lavorare assieme per costruire spirito di comunità e resilienza.

Studiosi come Bonanno, Westphal, & Mancini (2011); Zoellner & Feeny, (2013) indicano che la resilienza è la risposta normale e modale al trauma. La resilienza non deve essere una traiettoria costante e lineare di salute mentale o felicità. Masten la definisce come la costellazione di comportamenti che spingono gli individui e le comunità a persistere e ad andare avanti nonostante le avversità.

La resilienza è predetta in modo più forte dalla coltivazione del supporto sociale (Ozer, Best, Lipsey, & Weiss, 2003) e dalla creazione di significati adattivi (Burton, Cooper, Feeny e Zoellner, 2015), suggerendo che sia appresa e acquisita. Gli individui e le comunità possono influenzarsi a vicenda per coltivare la resilienza.

  • Belong, appartieni, prendi parte, partecipa: i terapisti occupazionali lavorano per massimizzare le capacità individuali e ridurre al minimo le barriere supportando le connessioni con i servizi in una varietà di contesti.
  • Belong, appartieni, prendi parte, partecipa: la persona assistita prende parte al suo percorso da protagonista, per una vera pratica centrata sulla persona, che parte da valori e interessi personali, orienta gli obiettivi e da modo di utilizzare la prospettiva del singolo, raccogliere le sue priorità e la sua soddisfazione del lavoro che si sta svolgendo assieme.
  • Belong, appartieni, prendi parte, partecipa: nella comunità, destinazione del processo riabilitativo, luogo in cui si destinano e si realizzano strategie e metodi per superare le barriere alla partecipazione, azioni educative verso la popolazione, luogo in cui riappropriarsi dei propri ruolo o costruirne dei nuovi.

Il terapista occupazionale deve essere presente laddove vi sono restrizioni nella partecipazione e limitazioni dell’attività, non necessariamente legate a una patologia; rivolge le sue competenze a persone di tutte le età. Lavora in ospedale, nelle strutture riabilitative, nelle RSA, nei centri diurni e nei luoghi di vita della persona, come il domicilio. Compito della Terapia Occupazionale è ingegnarsi per il recupero del più alto livello di autonomia possibile, partendo dai bisogni principali per il paziente. Essa valorizza le abilità al fine di far ottenere all’assistito un miglioramento nello svolgimento delle attività di cura del se, produttive e del tempo libero e dunque una migliore qualità di vita. L’intervento del Terapista Occupazionale, dunque, si concentra prevalentemente sul mantenimento e miglioramento delle capacità fisiche, cognitive e sociali della persona attraverso valutazioni e attività finalizzate e significative, più che semplici esercizi, sull’individuazione e insegnamento di metodi e tecniche alternativi per migliorare l’autonomia e compensare le limitazioni, sulla gestione della fatica, su partecipando alle consulenze riguardo la scelta di ausili e sugli adattamenti ambientali per permettere una vita più indipendente.

Il terapista occupazionale è un professionista sanitario della riabilitazione, con titolo abilitante e iscrizione all’Albo dedicato interno all’Ordine TSRM PSTRP. https://webiscritti.tsrmweb.it/public/ricercaiscritti.aspx

Casu G. (2020) – L’essenziale ruolo del Terapista occupazionale nelle conseguenze della salute mentale della persona post Covid-19 – Il Terapista Occupazionale per la persona con esiti di Covid-19 – corso FAD AITO

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