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XIII GIORNATA NAZIONALE SLA

L’allegato n. 1 alla Deliberazione N.10/43 del 11.2.2009 “Linee di indirizzo in materia di cura e assistenza alle persone con Sclerosi Laterale Amiotrofica e/o in ventilazione assistita” ha evidenziato che “Fanno parte del Centro di riferimento SLA diverse figure professionali: neurologo, pneumologo, nutrizionista, gastroenterologo/chirurgo, radiologo interventista, otorinolaringoiatra/foniatra, anestesista/rianimatore, neuropsicologo, psicologo, psichiatra, fisiatra, logoterapista, terapista della riabilitazione, terapista occupazionale, personale infermieristico dedicato, coordinatore di trial clinici”. Lo stesso documento definisce nel Protocollo A – persona con disabilità motoria e nel Protocollo B1- persona in ventilazione non invasiva che l’Assistenza deve garantire, tra le altre, “prestazioni riabilitative o di mantenimento delle funzioni motorie attive e passive (prevenzione delle anchilosi) consistenti in mobilizzazione, rieducazione funzionale motoria e logopedia, terapia occupazionale”.

Per garantire il “ modello proposto di una Equipe interprofessionale e interdisciplinare dedicata che organizza il proprio lavoro in team-work nella quale diversi specialisti di diverse professionalità e discipline agiscono in modo integrata per offrire percorsi di cura personalizzati” occorre favorire la presenza nelle sedi appropriate di tutti gli operatori previsti.

Il terapista occupazionale è individuato dal Ministero della Salute quale figura professionale necessaria alla presa in cura della persona con SLA. La presenza del terapista occupazionale è prevista nei Centri Multidisciplinari dedicati (CdR) e deve essere garantita da questi ultimi nel rispetto dei requisiti minimi per livello assistenziale. Il trattamento riabilitativo viene erogato a livello ambulatoriale, domiciliare e/o in regime di ricovero (Consulta Ministeriale Sulle Malattie Neuromuscolari – D.M. 07.02.2009 – Allegato 4a).

Il terapista occupazionale promuove l’uso ottimale di funzioni finalizzate al reinserimento, all’adattamento e alla integrazione dell’individuo nel proprio ambiente personale, domestico e sociale, individua ed esalta gli aspetti motivazionali e le potenzialità di adattamento dell’individuo, partecipa alla scelta e all’ideazione di ortesi congiuntamente o in alternativa a specifici ausili, propone, ove necessario, modifiche dell’ambiente di vita e promuove azioni educative verso il soggetto in trattamento, verso la famiglia e la collettività (DM 136/97).